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DPI: cosa sono, quali sono, requisiti e classificazione

La sicurezza sul lavoro è un tema di primaria importanza, e i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) rivestono un ruolo fondamentale nella tutela dei lavoratori dai rischi professionali. Conoscere cosa sono i DPI, il loro significato, la loro classificazione e quando devono essere utilizzati è essenziale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alla normativa vigente. 


In questo articolo di Rs Ravenna approfondiremo tutto ciò che c’è da sapere sui dispositivi di protezione individuale.


Cosa sono i DPI?

I DPI, acronimo di Dispositivi di Protezione Individuale, sono strumenti progettati per proteggere chi li indossa da rischi che potrebbero compromettere la salute e la sicurezza sul lavoro. Sono regolamentati dal Decreto Legislativo 81/2008 e devono soddisfare specifici requisiti tecnici e di marcatura CE per essere considerati idonei all’uso.


Ma cosa si intende per DPI? Il loro significato è strettamente legato alla funzione di prevenzione dei rischi professionali: un DPI deve essere in grado di ridurre al minimo l’esposizione ai pericoli, proteggendo parti specifiche del corpo come testa, occhi, mani, piedi e vie respiratorie. Ogni DPI deve essere progettato per essere sicuro, ergonomico e adeguato al rischio da cui deve proteggere. 


A cosa servono i DPI?

I DPI servono a proteggere i lavoratori da rischi di varia natura, come lesioni fisiche, chimiche o biologiche. La loro funzione è ridurre al minimo la probabilità di incidenti o danni alla salute derivanti da attività lavorative pericolose.


Ad esempio, caschi di protezione, scarpe antinfortunistiche, occhiali protettivi e guanti isolanti sono dispositivi essenziali in diversi settori, tra cui l’edilizia, l’industria chimica e la sanità. L'uso dei DPI è obbligatorio quando le misure collettive di protezione non sono sufficienti per garantire la sicurezza dei lavoratori.


Quando si usano i DPI?

I DPI devono essere utilizzati ogni volta che l’attività lavorativa comporta rischi non eliminabili attraverso misure di prevenzione collettiva. La normativa stabilisce che l’uso dei dispositivi di protezione individuale sia obbligatorio in situazioni specifiche, come lavori in altezza, in ambienti confinati o a contatto con sostanze chimiche pericolose.


È fondamentale che i lavoratori siano adeguatamente formati sull’uso corretto dei DPI e che tali dispositivi siano sempre mantenuti in buone condizioni. È inoltre importante sapere che i DPI hanno una data di scadenza, oltre la quale potrebbero non garantire più la stessa efficacia protettiva.



Classificazione DPI: prima, seconda e terza categoria

I DPI si classificano in tre categorie, ognuna delle quali è definita in base al livello di rischio e alla gravità dei pericoli dai quali deve proteggere il lavoratore. La distinzione è essenziale per garantire l’efficacia delle misure di sicurezza in diverse situazioni lavorative. Approfondiamo ciascuna categoria.


DPI di prima categoria

I DPI di 1^ categoria sono progettati per offrire protezione contro rischi minimi che non comportano conseguenze gravi o irreversibili per la salute. Tra i rischi tipici coperti troviamo lievi abrasioni, piccoli urti e danni superficiali.


Esempi comuni includono:

  • Guanti da giardinaggio o per piccoli lavori manuali;

  • Occhiali protettivi contro la polvere o i raggi solari (senza esposizione a raggi UV intensi);

  • Indumenti resistenti a temperature moderate (ad esempio per la protezione dal freddo lieve).


Questi DPI non necessitano di una certificazione complessa e possono essere autocertificati dal produttore, a condizione che rispettino i requisiti minimi stabiliti dalla normativa.


DPI di seconda categoria

I DPI di 2^ categoria sono destinati a proteggere contro rischi significativi che possono causare lesioni di media gravità. Per questa categoria è richiesta una certificazione CE, rilasciata da un organismo notificato, dopo una valutazione approfondita dei requisiti tecnici e di sicurezza del dispositivo.


Questi DPI trovano largo impiego in settori ad alto rischio, come l’edilizia, la metalmeccanica e la manutenzione industriale. Alcuni esempi sono:

  • Elmetti di sicurezza per la protezione contro cadute di oggetti;

  • Scarpe antinfortunistiche con puntale rinforzato per prevenire schiacciamenti;

  • Occhiali e visiere protettive contro schegge, scintille o schizzi di sostanze chimiche.

Il loro utilizzo è regolato da procedure di formazione obbligatoria, affinché il lavoratore sia in grado di utilizzarli in maniera corretta.


DPI di terza categoria

I DPI di 3^ categoria sono fondamentali per la protezione da rischi gravi, spesso letali, che possono avere conseguenze irreversibili sulla salute del lavoratore. Questi DPI devono proteggere da pericoli come cadute da grandi altezze, esposizione a sostanze chimiche pericolose, asfissia o contatti elettrici ad alta tensione.


Esempi di DPI di terza categoria includono:

  • Sistemi anticaduta per lavori in quota (imbracature, funi e dispositivi di arresto della caduta);

  • Respiratori e maschere per la protezione delle vie respiratorie da gas tossici o particelle pericolose;

  • Tute integrali per la protezione da agenti chimici o contaminazioni biologiche.


Per questi dispositivi, è obbligatorio un controllo periodico e una revisione tecnica, oltre alla formazione specifica degli operatori. I DPI di terza categoria sono soggetti a una doppia verifica: quella del produttore e quella di un ente notificato per il rilascio della certificazione di conformità.


Chi sceglie i DPI e li fornisce ai lavoratori?

La scelta dei DPI spetta al datore di lavoro, che ha la responsabilità di valutare i rischi presenti nell’ambiente lavorativo e di individuare i dispositivi più idonei per la protezione dei lavoratori. Secondo la normativa, i DPI devono essere forniti gratuitamente ai dipendenti e devono essere accompagnati da istruzioni chiare sul loro corretto utilizzo.


Inoltre, il datore di lavoro deve assicurarsi che i dispositivi siano mantenuti in buone condizioni e sostituiti tempestivamente in caso di usura o danneggiamento. È essenziale che i lavoratori siano adeguatamente informati e formati sull’uso dei DPI, in modo da garantirne un’efficace protezione.


Conclusione

I DPI rappresentano una componente essenziale della sicurezza sul lavoro e devono essere scelti, utilizzati e mantenuti in conformità con la normativa vigente. Conoscere le categorie di DPI, il loro significato e quando utilizzarli è fondamentale per prevenire incidenti e tutelare la salute dei lavoratori.


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